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Dove s’è nascosto Secondo Bignardi ?
Continuo ad avere l’impressione che sia da qualche parte, con il suo gran sorriso cordiale, preso dai soliti problemi del nostro mestiere..impegnato in una delle sue inesauribili imprese, circondato da giovani ai quali trasmettere parte dell’entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto. Ecco, lo vedo disegnare, con il suo tratto sicuro, mostrando come facilissime le cose più difficili, sempre con l’impressione di scherzare...lui, che ha avuto una lunga carriera, piena di soddisfazioni ma anche vissuta di tutti, proprio tutti.. i problemi e le complicazioni del nostro cinema d’animazione....lui che, abilissimo, faceva di tutto per non averne l’aria.
Pur essendo uno degli ‘Autori’ italiani (uno dei pochissimi con l’A’ maiuscola,), Secondo Bignardi evitava accuratamente il ‘look’ d’artista, i tic sopra le righe, le nevrosi narcisistiche da ambizioni frustrate, esprimendo piuttosto una grande professionalità, capace di fargli superare anche le cose più difficili: dallo spot per l’azienda (naturalmente.. di salumi) Modenese, alla serie televisiva, al cortometraggio per i Festival Internazionali…non tralasciando di dedicarsi con molta passione all’insegnamento.
Anch’io gli sono grato, non per avermi insegnato il mestiere, ma soprattutto la semplicità, l’amichevole accoglienza, fin dall’inizio…, trattato come un collega, non per quello che ero: solo un giovane animatore con bagaglio di pochissime conoscenze e moltissime incertezze.
Era il mio primo Festival Internazionale (Zagabria) e mi aggiravo sperduto tra quelli che per me erano giganti, i mostri sacri dell’animazione mondiale….ed io, solamente una ‘promessa dell’animazione’, non ero riuscito ad ottenere neppure l’ingresso alle proiezioni...anzi, vista la mia insistenza e visto che da quelle parti i poliziotti non erano affatto del tipo ‘cartoon’.. (non avevano molto senso dell’umorismo..) le guardie cominciavano a tenermi d’occhio ! Secondo è stato l’unico ad interessarsi del mio problema, riuscendo a farmi ottenere l’ambitissimo ‘pass’, utilizzando interamente le sue doti di simpatia internazionale; poi mi ha parlato a lungo, presentandomi molte persone, pazientemente aiutandomi a capire, cominciando a darmi gli strumenti per conoscere il nostro mondo…naturale per lui, che era disponibile ad ogni dialogo, con tutti, in tutte le lingue possibili, con la semplicità di chi ha l’aria di avere sempre sempre qualcosa da imparare.
Più che della carriera, di una cosa era veramente orgoglioso: la sua splendida numerosa famiglia ! Ne mostrava le fotografie, raccontava gli ultimi sviluppi….(figli, matrimoni, nipoti, new entry..) certo, i motivi di orgoglio non mancavano..ho avuto, infatti, la fortuna di pranzare alla sua enorme tavola, in un giorno qualunque: fumo, calore, tortellini –sfoglia rigorosamente fatta a mano- voci alte, bambini..figli (tanti! ),cucina normalmente eccezionale e tanta allegria..lui ‘patriarca’? Non certo per età o rigore autoritario, ma per riconoscimento unanime, elezione spontanea, affettuosa,
La semplicità spesso nasconde cose grandi!
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