“
Lo conobbi alto, fiero, polemico con l’immancabile sigaretta in mano ad una riunione dell’Asifa. Benché il suo dire fosse chiaro e, certo, ben disposto, seppur in contrasto con il tono dell’assemblea, l’attenzione si concentrò su quella dichiarata cadenza emiliana che subito, suscitò in me simpatia e divertimento.
Colsi l’occasione, durante il pranzo, per avvicinarlo, così, tra una parola ed un calice di vino, mi resi conto di quanta umanità disegnasse quel personaggio. Da quel giorno passò del tempo, segnato qua e la, da incontri rari, che però ci dettero l’opportunità di collaborare ad un grosso progetto. L’aiuto che ci dette, prezioso e determinante, mi consenti di conoscere anche la precisione e la serietà che ogni professionista dovrebbe avere.
Esaurito l’impegno preso insieme, gli sviluppi successivi non andarono per il verso auspicato e le nostre strade presero direzioni diverse e ci perdemmo un po’ di vista ma, seppi che dedicò molto del suo tempo a far crescere giovani. I risultati di quel suo lavoro furono molti, più di quelli che venni a conoscenza, poco attento a quello che offriva la sua piccola provincia.
Lo conobbi alto, fiero, polemico, con l’immancabile sigaretta in mano e quella dichiarata pronuncia emiliana… così mi piace ricordarlo.
”